Il meglio dell’editoria indipendente
Io mi occupo per mestiere di social e comunicazione digitale in ambito editoriale e culturale. Seguo case editrici, festival, scrittori, eventi perlopiù legati al mondo del libro e dell’editoria. Lavoro come freelance, quindi in realtà non tutti i giorni sono nella redazione di Clichy, ma quando ci sono il mio lavoro è soprattutto quello di allineare la comunicazione e promozione digitale alla programmazione editoriale.
Con alcuni mesi di anticipo analizziamo insieme alla redazione e all’ufficio stampa i titoli in uscita, gli eventi, le fiere a cui prenderemo parte e “mettiamo ordine” nel flusso delle cose, creando contenuti, coinvolgendo per tempo autori, autrici, illustratori, illustratrici, traduttori, traduttrici e cercando fra di noi e con loro di far “esplodere” ognuno dei nostri titoli, sia per i grandi che per i piccoli. Cerchiamo di raccontare cose che vadano oltre la trama e dentro le ragioni più profonde per cui le storie vengono scritte. Se sono belle storie (e noi per fortuna ne abbiamo tante) hanno certamente il potere di cambiare la vita alle persone.
I social rappresentano una vetrina di straordinaria importanza, soprattutto per le case editrici indipendenti, perché sono luoghi di facile accesso, più economici dei mezzi di promozione tradizionale, creativi e capaci, come mai prima d’ora, di mettere in relazione diretta la casa editrice con il pubblico dei suoi lettori. Quest’ultima credo sia la più grande fra le rivoluzioni che i social hanno portato.
La pandemia ha “costretto” molte case editrici a dedicare al digital un’attenzione nuova e più professionale, con la conseguenza che la qualità dei contenuti è aumentata, è cambiata (vedi, ad esempio, il passaggio dalla centralità fotografica a quella video-reel) e si è cominciato a capire che gestire i social non è una spesa ma un investimento e che i social rappresentano un linguaggio specifico, una voce che deve essere affidata a professionisti del settore.
Da anni Clichy pubblica i fantastici albi illustrati di Sam Usher che ruotano tutti attorno a una medesima struttura narrativa: un nipotino annoiato, spesso costretto in casa da condizioni atmosferiche avverse (gli albi si intitolano Pioggia, Neve, Temporale e così via) e un nonno che lo convince a sfidare il meteo e la noia uscendo di casa per intraprendere avventure che si rivelano, pagina dopo pagina, sempre più fantastiche, finché i due non rientrano a casa stremati e si concedono una cioccolata calda ristoratrice!
Beh, se io fossi un personaggio Clichy vorrei essere proprio quel nonno, sempre pronto a lasciare ciò che è comodo e noioso e lanciarsi in ogni nuova meravigliosa sfida che la vita gli pone davanti. Anche se piove…
Essere sinceri. Essere sé stessi. È l’unico vero segreto che esiste nel mondo dei social.
Potete trovare quest’intervista anche nel nostro magazine blurb! all’interno della Box 17 dedicata alla casa editrice Clichy.