Il meglio dell’editoria indipendente
Fino al 1975, in Italia, l’acronimo NN, dal latino nomen nescio ovvero senza nome, identificava sulla carta di identità gli orfani di padre.
Ma quando il 19 marzo 2015 escono in libreria Benedizione di Kent Haruf e Sembrava una felicità di Jenny Offill, quella stessa sigla NN in copertina identifica una nuova casa editrice indipendente capace di lanciare un messaggio di libertà e rinnovamento nel panorama italiano: sono cambiati i lettori ed è necessario aprire nuovi spazi di comunicazione del libro, percorrendo strade inesplorate e aggregando le persone.
Il successo è immediato, grazie a una linea editoriale ben definita, oltre che per l’originalità grafica delle copertine, e a un’accurata selezione di scrittori italiani e internazionali.
Qual è stato il punto di partenza che vi ha spinto ad avviare una nuova casa editrice?
I quattro soci fondatori, amici da anni, sono stati Eugenia Dubini, Edoardo Caizzi, Alberto Ibba e Gaia Mazzolini. Ci eravamo già incontrati in altre esperienze professionali e, un anno prima del lancio, ci siamo confrontati sull’editoria, la nostra comune passione, e su una crisi che era entrata dalla porta principale.
Abbiamo ventilato la possibilità di dare inizio a un nuovo progetto, vedevamo degli spazi aprirsi e cambiamenti interessanti profilarsi all’orizzonte. Per noi la sfida interessante stava – e ancora oggi risiede – nella presenza dell’editore e nella proposta, nella qualità di entrambe, nella comunicazione possibile, e soprattutto nell’attivazione di un discorso e di una o più comunità di lettori. Paradossalmente ci siamo accorti che stava cambiando la lettura stessa, diventava via via sempre più collettiva, aggregante, e su questo presupposto abbiamo deciso di dare vita al progetto.
Vi aspettavate un esordio così travolgente?
A sei anni dal lancio, possiamo dire che NN Editore ha avuto un’accoglienza imprevedibile, molto più importante di quanto osassimo sperare. Un successo tra i lettori, prima di tutto, e uno straordinario riconoscimento dalla comunità letteraria e da tutti i protagonisti di questa avventura: librai, promotori, lettori, traduttori, redattori, scrittori.
Anche i numerosi premi che avete ricevuto testimoniano la qualità del vostro lavoro. A quali siete particolarmente legati?
I libri NN che hanno ottenuto premi sono tanti.
Qui citiamo solo il Sinbad a Tommaso Pincio nel 2016, il Premio Opera Prima a Roberto Camurri nel 2018, il Mondello a Laura Pariani nel 2019, la dozzina dello Strega 2020 ad Alessio Forgione, il Premio Qualità della Lettura nel 2017 e nel 2020 a Fabio Cremonesi per la traduzione di Kent Haruf.
L’incredibile successo di un autore come Haruf ha segnato da subito la nostra storia, ma ci rendono molto fieri tanti altri libri del catalogo, tra cui, citando solo gli americani, Jesmyn Ward, Tom Drury, James Anderson, Amity Gaige, Liz Moore. Ogni libro che pubblichiamo è frutto di scelte e lavoro e amore. E da poco abbiamo superato il titolo numero 100!
Come definireste la vostra linea editoriale?
Raccontare il mondo contemporaneo, la ricerca dell’identità nel nostro tempo, la confusione di ruoli che uomini e donne vivono ogni giorno, qui e ora: questo è il filo conduttore delle nostre scelte.
Fin dalla decisione che il nostro nome sarebbe stato NN (nomen nescio, come nella carta d’identità degli orfani di padre), abbiamo voluto dare risalto a questo nodo, alla confusione etica in cui siamo immersi.
Il tema dell’identità è il tema della letteratura per eccellenza, ma seguirlo per proporre i libri di NN, al di là dei generi e della nazionalità degli scrittori, ci sembrava una cosa diversa, un diverso modo di parlare ai lettori, quasi un percorso di lettura interno. Così abbiamo deciso che per noi questo filo di ricerca e di proposta sarebbe stato un vincolo nella scelta, insieme alla qualità della scrittura, e da subito ci siamo confrontati, da forti lettori quali tutti siamo, sul cambiamento di prospettiva, sia come ruolo di editore oggi, sia come gusto del lettore.
Una scelta identitaria forte e precisa che vi ha anche portati a suddividere i romanzi in serie anziché nelle classiche collane. Ci spiegate questa idea?
Ci siamo accorti che le collane tendevano a non essere più così riconoscibili come in passato e abbiamo pensato di suddividere il catalogo nelle Stagioni, una all’anno, accanto alle Trilogie d’autore e alla ricerca sugli esordi nella narrativa italiana che abbiamo chiamato Gli Innocenti.
Ogni stagione corrisponde a un tema specifico, ad esempio ruoli e relazioni tra gli individui nella quotidianità; il rapporto tra passato e futuro, gli aggettivi che ti definiscono, e che e ognuno di noi poi deve interpretare e cercare di fare propri, gli alleati e i nemici nella ricerca del nostro posto nel mondo.
Come selezionate gli autori e i romanzi? Cosa valutate in particolare di un testo?
Crediamo che l’editore abbia un ruolo di filtro, di cerniera, tra gli artisti, gli scrittori e il pubblico dei lettori. Questo ruolo è stato definito da molti “educativo”. Di sicuro l’editore opera una selezione che è frutto di una riflessione e di una scelta, anche personale e intuitiva, tra le domande esistenziali e di sapere che aleggiano nelle parole di artisti e pensatori.
Ogni testo che leggiamo viene valutato in sé ma anche per come si inserisce nella riflessione generale portata avanti dalla casa editrice. Gli aspetti che teniamo in maggiore conto sono la voce, la struttura e la lingua. Cerchiamo voci oneste, contemporanee, che si esprimano in una lingua musicale ma accessibile, e adottino una struttura innovativa e spesso polifonica, amiamo i cross-genre, romanzi che non siano etichettabili come appartenenti a un unico genere narrativo.
Per selezionare gli autori stranieri e gli italiani, leggiamo, facciamo ricerche, partecipiamo a fiere internazionali e siamo in contatto con agenti, italiani e stranieri. Riceviamo tantissimi manoscritti ogni giorno e non sempre riusciamo a rispondere. Purtroppo non ci possiamo ancora avvalere di scout sui territori di nostro maggiore interesse.
In che modo vi sentite “diversi” dagli altri editori?
Nel 2015 ci sembrava che stesse cambiando qualcosa, si parlava di identità degli editori in via di scomparsa e di lettori inesistenti, ma quello che si stava rivoluzionando, in barba alle profezie di fallimento, era invece la lettura, il modo di leggere, di leggere insieme, di comunicare i libri, di sentirsi lettori. Stavano cambiando i lettori, o meglio la loro identità si stava mettendo in relazione. Come NN, quindi, ci sembrava possibile aprire spazi di comunicazione del libro e delle sue parole che non erano stati ancora sperimentati. Abbiamo avuto fiducia in questa intuizione, ci siamo proposti come un editore di progetto, con una sua riconoscibilità specifica. Non siamo gli unici nel panorama italiano, ma siamo stati un’eccezione nella velocità con cui abbiamo affermato il nostro marchio.
Uno dei vostri obiettivi è sempre stato quello di creare una comunità, coinvolgendo le persone attraverso vari canali ed esperienze. Come comunicate e mantenete le relazioni con i lettori?
Cerchiamo di fornire più strumenti possibili per comunicare il libro e informare le scelte di lettura, che sono un momento molto delicato per i lettori. Siamo distribuiti da Messaggerie e promossi da Emmelibri, abbiamo anche una rete di librerie dirette, un sito di ecommerce, tutti i nostri titoli sono prodotti anche in formato e-book.
Crediamo fermamente sia necessario usare tutti i canali e i format per raggiungere ogni lettore, per andare incontro alle sue proprie modalità di lettura.
Fin dalla scheda di lettura, a quella commerciale, alla copertina, cerchiamo di comunicare il più possibile l’anima del libro, con una dedica ad esempio: il nostro “Questo libro è per chi” è diventato un po’ un nostro segno, un marchio.
Il senso di comunità si estende e abbraccia anche la rete di collaboratori, di tutte le figure professionali che contribuiscono alla buona riuscita di ogni pezzo di lavoro. Per questo abbiamo dedicato sin da subito nei nostri libri uno spazio alla nota del traduttore. Per questo guardiamo alla lettura come a una competenza e, attraverso il progetto formativo “Di lavoro, leggo” diamo grande valore alle attività di mediazione culturale e promozione alla lettura di coordinatori di gruppi di lettura, promotori, librai, bibliotecari, insegnanti, ecc. L’obiettivo di NN è fare CASA, una casa per una comunità di lettori che si raccoglie intorno ai libri.
Siamo in contatto con diversi gruppi di lettura, con i quali abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione. Nell’ultimo anno abbiamo investito molto in pubblicità su giornali e radio, ma non sono mai stati strumenti calati dall’alto, solo azioni di rinforzo di comunicazione su tendenze già in atto, un sostegno allo spontaneo passaparola dei lettori.
Se doveste racchiudere in una definizione la vostra casa editrice, quali parole usereste?
Per fare una sintesi dei nostri primi sei anni, le parole che ci stanno a cuore, soprattutto oggi, sono tre: la prima è “fiducia“, non solo quella del nostro tuffo nel mondo editoriale ma anche quella di ritorno, per come siamo stati accolti, e per la magia che hanno creato gli incontri, in primo luogo con le persone che lavorano in casa editrice.
La seconda parola è “immaginazione“, ed è una visualizzazione quasi geometrica, una linea che inizia in un punto e poi prosegue, punto dopo punto, verso un obiettivo all’infinito. Con questo mi riferisco in primis al viaggio delle parole, dalla mente dello scrittore a quella dei lettori, un viaggio che passa da tante letture, da tante esperienze, compresa quella del lettore finale. E in queste anse ci sono tutti: autori, editori, traduttori, redattori, correttori, stampatori, commerciali, uffici stampa, promotori, librai e lettori, a comporre un grande libro unico, perché una casa editrice, se possiede un progetto e una visione, li rispecchia in ogni passo che compie, e che compie nel sistema paese in cui si muove, tra altri soggetti in rete.
L’ultima parola, per noi fondamentale, è “inter-dipendenza“. NN Editore è una casa editrice che viene definita indipendente per le caratteristiche che compongono il suo capitale sociale, ma se d’impresa si tratta, questa caratteristica non la rende una monade, al contrario ne illumina le tante ‘dipendenze’, cioè relazioni di scambio e comunicazione, rapporti che non sono di sottomissione, bensì una miscela di desideri, bisogni, rispetto e cura. Come lo sono tutti i rapporti interpersonali.
Quella dedicata alla casa editrice NN fu la seconda box collezionabile di Romanzi.it che lanciammo ad agosto del 2021. Anche questa riscosse ottimi pareri nella nostra community di lettrici e lettori, tanto da andare esaurita nell’arco di pochi mesi.
Insieme alle nostre librerie amiche per la Box 02 furono selezionati questi tre romanzi:
Bull Mountain – Brian Panovich (NN Editore)
Clayton Burroughs appartiene a una famiglia di fuorilegge che, da generazioni, mantiene il controllo di Bull Mountain, trafficando whiskey di mais, marijuana e infine metanfetamina. Per lasciarsi alle spalle le sue origini, Clayton sposa la bella Kate e diventa lo sceriffo della città a valle. Ma quando l’agente federale Simon Holly minaccia di distruggere l’impero dei Burroughs, Clayton si trova a dover affrontare i ricordi, le paure, il disprezzo della famiglia e la volontà di redimere un passato di tradimenti, sangue e violenza. Con un ritmo serrato, la storia della famiglia Burroughs viene raccontata a turno da tutti i personaggi, fino all’imprevedibile epilogo.
Paragonato ai mostri sacri del crime, del southern noir e delle saghe familiari, Bull Mountain ha una struttura che ricorda True Detective, dialoghi che rimandano a Breaking Bad e personaggi che sembrano usciti da Fargo. E con una scrittura luminosa ci parla dell’onestà e della fedeltà alle proprie radici, e di come a volte sia doloroso ma indispensabile distruggerle per poterle onorare e proteggere.
La sposa del mare – Amity Gaige (NN Editore)
Amity Gaige è una delle più importanti scrittrici americane e ne La sposa del mare raggiunge dei picchi straordinari di saggezza e scrittura. Il romanzo è una scatola delle meraviglie, è il racconto di una coppia in crisi, è la cronaca di un viaggio per mare, è il diario di un marito innamorato e sfuggente, e di una moglie che vorrebbe vivere nella e della poesia ma è paralizzata da un silenzio antico. In Amity Gaige c’è un rovesciamento significativo: i protagonisti si sentono imprigionati in una grande casa, e trovano invece libertà ed equilibrio in una barca di pochi metri. I loro ruoli si invertono, e questo riesce a liberarli dalle imposizioni e dai problemi che li avevano allontanati. In viaggio ci sono i loro due figli, piccoli, che come tali si abituano immediatamente a una vita dove la parola ‘restrizione’ ha un altro significato. La libertà, il vento, gli orizzonti sconfinati, i due bambini riescono da subito a entrare in questo mondo d’incanto. Questo romanzo è una riflessione sull’amore, sui ruoli, imposti e percepiti, sull’importanza del cambiamento, sul silenzio che da omissione della verità diventa a un tratto intimità e piacere, non appena si abbandonano vecchi schemi e logore convinzioni.
Il vecchio lottatore – Antonio Franchini (NN Editore)
Il vecchio lottatore è un libro speciale. Franchini non pubblicava da almeno dieci anni e questa raccolta di racconti è segnata dai temi a lui cari: il coraggio, lo stile, la vita da vivere appieno, la nostalgia, la lotta, il combattimento, e soprattutto il confronto dell’uomo con i propri limiti, segnati dalla realtà fisica del corpo e dalla ricerca dell’attimo perfetto – la prova di forza unita alla lucidità della mente, che prolunga il tempo all’infinito e sconfigge la morte – in cui tutta l’esistenza prende senso. I protagonisti di questi racconti sono tutti lottatori, dedicati alla propria ossessione (che sia la corrida, la pesca, il combattimento sul ring, la letteratura) per sconfiggere il tempo.
La collaborazione con la casa editrice NN è continuata nel 2023 con la realizzazione della nostra seconda Box Tematica dedicata al genere Giallo e intitolata “Il peso del passato“.
Per questa box la libraia Barbara Facchini della Libreria Risvolti di Roma ha selezionato i due romanzi Lady Chevy di John Woods e Redenzione di Chiara Marchelli: due romanzi gialli in cui il peso del passato è il leitmotiv che unisce ambientazioni e vicissitudini che scavano nel profondo dell’esistenza.