Il meglio dell’editoria indipendente
Per conoscere meglio la casa editrice indipendente Edizioni di Atlantide abbiamo intervistato il direttore editoriale Simone Caltabellota.
Quando nasce Atlantide e perché?
Edizioni di Atlantide è nata nel novembre del 2015 per affermare un’idea di editoria e cultura molto differente da tutto quello che esisteva ed esiste attorno a noi.
La nostra è un’idea di libro che prescinde dalle mode del momento, dalla produzione in serie, dalla velocità del consumo che umilia scrittori e lettori e quindi gli stessi editori.
Questa idea si è incarnata fin dal primo momento in libri di bellissima fattura tipografica, in tiratura limitata e numerati a mano, opere idealmente “fuori dal tempo”, fuori dalle suggestioni del momento, classici del futuro provenienti tanto dal passato prossimo che dai nostri giorni.
Per veicolare tale idea forte, di identità assoluta, rappresentata nella grafica dal rigore e dall’eleganza delle nostre copertine, abbiamo scelto la strada più impervia, ma forse l’unica possibile: sostituire al monopolio della distribuzione e alla velocità schizofrenica delle novità libraie e delle rotazioni in librerie-supermercati un modello opposto, selezionando noi le nostre librerie, disponibili a seguire insieme a noi la vita di ogni nostro libro, dando loro il tempo e la possibilità di raggiungere i lettori.
Ai “Libri di Atlantide”, nell’estate del 2020, si è affiancata la linea “Blu Atlantide”, dedicata in particolar modo alle scritture contemporanee e diffusa invece in tutte le librerie: scritture che affrontano l’oggi da diverse generazioni, ma sempre in modo originale, “problematico”, con voci personali e spesso inaspettate.
Come siete arrivati a questo modello?
Siamo cinque soci, tutti professionisti del mondo dell’editoria (quattro sono scrittori). Veniamo da altre esperienze editoriali e ci siamo detti “Vogliamo fondare una casa editrice diversa”. Lo stiamo facendo cambiando le regole del gioco, facendoci delle regole del gioco nostre, perché con le regole del gioco degli altri una casa editrice come Edizioni di Atlantide non potrebbe sopravvivere.
Se tu fai così pochi libri (pubblichiamo fra gli 8 e i 10 titoli l’anno per ciascuna delle due collane), libri che non sono fatti necessariamente per il consumo immediato, con un prezzo mediamente alto e tiratura limitata, non hai il tempo di arrivare alle persone, perché i libri in libreria durano poche settimane, due/tre mesi al massimo.
Per costruire la rete di librerie fiduciarie abbiamo detto loro: “Vi diamo dei libri bellissimi”. E oggi diciamo, per vezzo, che se una libreria è buona deve avere i nostri libri.
Cosa chiediamo? Di tenerli sullo scaffale non per un mese o per due mesi, ma per un anno, due anni, per tanti anni visto che sono così pochi e così particolari: i titoli devono essere disponibili, non possono essere vecchi e introvabili dopo poche settimane, perché se non trovi un libro che è uscito uno o due anni fa solo perché non è andato in classifica, allora i libri diventano prodotti come gli altri, non manufatti ed espressioni del pensiero che sono fuori dal tempo. Ecco, l’idea è stata quella di creare qualcosa che fosse fuori dal tempo.
Come hanno risposto le librerie alla vostra idea?
Abbiamo cominciato con una quarantina di librerie e la risposta è stata straordinaria. I primi titoli sono arrivati immediatamente ai lettori: hanno capito che avere tra le mani un libro costoso, sì, ma di fattura eccezionale, con una carta di pregio, tiratura limitata, numerata a mano, è un valore.
Volevamo distinguerci, realizzare qualcosa che fosse unico. Questa cosa è arrivata e le librerie hanno cominciato a cercarci.
Poi è successa una cosa bellissima: Nada, con cui avevo lavorato prima in Fazi e poi in Bompiani, mi ha chiamato e ha detto “Mi piace questo progetto, voglio pubblicare con voi il mio prossimo romanzo”. Le ho spiegato con la massima chiarezza che non avevamo le risorse per versarle un acconto sui diritti e lei ha risposto che non le interessava ricevere un anticipo.
Il romanzo è uscito, lei è andata in televisione a parlarne e tante librerie ce l’hanno chiesto: da 40 siamo passati a 100, poi 120 librerie che sono cresciute per tutto il nostro secondo anno di vita. L’anno successivo abbiamo chiuso un accordo con UBIK, che è un marchio che raccoglie tante librerie indipendenti, e questo passo ci ha portato ad allargarle ulteriormente. Ma, al di là dei numeri, noi continuiamo a desiderare solo che i nostri libri stiano dentro librerie che li trattano bene; posti dove possano essere consigliati, amati, non messi a caso su uno scaffale.
Come scegliete le storie da pubblicare?
La principale ragione per cui pubblichiamo un libro è perché ce ne innamoriamo. Questo viene prima di tutto.
Edizioni di Atlantide nasce dal desiderio di portare sugli scaffali dei libri che, senza ancora essere editori, avremmo voluto pubblicare da anni: Ritratto di Jennie di Robert Nathan e L’outsider di Colin Wilson oltre a Filosofi antichi di Adriano Tilgher. Quando i miei compagni di viaggio mi hanno detto “Facciamola, la casa editrice di cui parliamo da anni” ci siamo seduti a un tavolo ed è nata così, semplicemente mettendo in fila i titoli di cui eravamo innamorati, perché una casa editrice, una linea editoriale, nasce dai titoli che propone. I libri creano la linea editoriale.
La collana Blu è nata in maniera simile: ci siamo innamorati di un romanzo, Ho provato a morire e non ci sono riuscito di Alessandro Valenti, che non poteva entrare nell’altra linea per temi e lettori ideali di riferimento e perché, essendo la storia di un ragazzo di 15 anni, avevamo il dovere di portare ai giovani: in questo caso metterlo nella classica a tiratura limitata, toglierlo da Amazon, sarebbe stato un controsenso, e per questo abbiamo incominciato a immaginare una seconda linea editoriale, che poi è nata. Ed è nata proprio così, a partire da quel libro.
I romanzi che scegliamo riescono a parlare al lettore, intendo anzitutto a noi della casa editrice come lettori; e poi hanno una voce, una voce forte, riconoscibile, personale, autentica, che non assomiglia ad altre. Infine naturalmente una storia, che può essere più o meno strutturata ma che soprattutto deve riuscire a farti conoscere anche solo un pezzettino di più di quello che già sai del mondo o dell’oltremondo, cioè che aumenti la tua conoscenza. Da una parte c’è un livello estetico, dall’altra un livello conoscitivo: la letteratura deve occuparsi di tenerli insieme.
Per la terza box collezionabile dedicata alla casa editrice Edizioni di Atlantide (amatissima dal nostro pubblico e oggi esaurita) abbiamo selezionato, assieme alle nostre librerie amiche, questi tre romanzi:
Il caos da cui veniamo – Tiffany McDaniel
Tiffany McDaniel è l’autrice internazionale che con L’estate che sciolse ogni cosa ha fatto conoscere i libri di Atlantide a migliaia e migliaia di lettrici e lettori italiani. Il caos da cui veniamo, suo secondo romanzo, è stato pubblicato in anteprima mondiale da Edizioni di Atlantide in Italia e quindi è diventato un best seller mondiale.
Marilia Di Giovanni della Libreria Casa del Libro Mascali di Siracusa ha scelto questo libro perché: “Ci ha sedotto la voce di bambina della protagonista. E siamo stati condotti con dolcezza e sapienza dentro il linguaggio di quella memoria che costruisce il presente anche tra i ricordi più dolorosi. Tra le ferite profonde da cui vengono attraversate le relazioni affettive più importanti, Betty recupera comunque bagliori di poesia e bellezza, uno sguardo che può avere la forza e il coraggio di raccontare. Tra i flutti scomposti della vita emerge la magia della parola che salva, che ancora una volta si fa ricerca di senso.”
Tempi eccitanti – Naoise Dolan
Tempi eccitanti, della scrittrice irlandese Naoise Dolan, è uno dei maggiori casi letterari di lingua anglosassone di questo ultimo anno. E’ stato tradotto in tutto il mondo, ed è in lavorazione una serie televisiva tratta dal libro, con la protagonista di Bridgerton, Phoebe Dynevor.
Grazia Raimondo della Libreria Limerick di Padova ha motivato così questa scelta: “Racconta in maniera puntuale la vita dei cosiddetti millenials, i trenta-quarantenni di oggi, lanciati in un mondo globalizzato e caotico, in cui il denaro ti determina, alle prese con ansie sociali quotidiane, onnipresenti mezzi di comunicazione e un profondo senso di incomunicabilità, in bilico tra bisogno di normalità e l’urgenza di sentirsi straordinari.”
Libro dei fulmini – Matteo Trevisani
Matteo Trevisani è il primo scrittore esordiente italiano scoperto da Edizioni di Atlantide. Il suo romanzo di debutto, Libro dei fulmini, è stato immediatamente accolto da critica e pubblico come una delle opere più originali della letteratura contemporanea italiana.
Flavio Paioletti della Libreria Altroquando di Roma ha spiegato che: “È un libro emozionante e misterioso, in cui si parla di magia e di tradizione, di leggende. Ambientato a Roma, va avanti e indietro nel tempo ed è senz’altro un testo che non si legge con estrema facilità ma che ha uno stile proprio, definito: Matteo Trevisani ha una voce e un immaginario fuori dal coro, immediatamente riconoscibili.”